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Il Candelabro a forma di Teschio

candelabro a forma di teschio
candelabro a forma di teschio

Non sono riuscito mai a parlare con quel vecchio, per la verità non ho mai voluto parlare con quel vecchio, d’altronde  abito qui da poco tempo, adesso me ne pento di no aver mai parlato con lui sulle sue tradizioni ancestrali che si era portato dalla sua terra. E chissà di quale terra o paesino nascosto tra le ande veniva ? E soprattutto su quel candelabro a forma di Teschio.

Un mese fa quando sono venuto a vivere in subaffitto qui in questa palazzina, che era stata la prima opportunità di alloggiare che ho trovato più vicina alla università, avrei dovuto dirgli almeno “Buon giorno”. Adesso mi ritrovo qui seduto sul marciapiede con una paura che mi raggela dentro, e non è chiaro di che o di cosa, e senza sapere cosa fare per uscire da questa situazione notturna.

La vicina, quella vecchia cornacchia, non mi aveva detto neanche il nome del vecchio, nella casella della posta c’era scritto al suo numero d’interno solo Carlos. Dopo la  morte di Carlos per la vicina era stato un sollievo, avrebbe tolto quel teschio, quella specie di Candelabro da tavolo dal cancello della entrata della palazzina.

Era una specie di altare, dove il vecchio aveva deposto un teschio al quale accendeva candele e offriva da bere, qualcosa d’incredibile, ne parlai all’università ad alcuni compagni, qualcuno mi disse che si trattava di una credenza andina, qualcosa di ancestrale e terrificante, quel teschio poteva essere qualche suo familiare del passato incaricato di salvaguardare la casa da ogni evento negativo. Qualcuno di loro che non credeva al mio racconto, mi fece visita solo per vedere il teschio con la sua candela accesa sopra di essa e il bicchierino di *“Pisco” alla destra.

Vecchio Stregone … si poteva portare il suo teschio alla tomba” … Diceva la vicina qualche giorno dopo la morte di Carlos che in questo mese aveva sempre mantenuto la candela accesa e riempito sempre il bicchierino. “Adesso quella sozzeria la devo pulire io ??? … Io non tocco quella roba là neanche scendesse l’arcangelo Gabriele a chiederlo !!!” e ogni volta che passava davanti al candelabro a forma di teschio si faceva il segno della croce e malediva al vecchio Carlos.

Una sera con gli amici dell’università avevamo festeggiato più dal solito qualcosa che nessuno  ricordava più cosa fosse, abbiamo bevuto ed ero veramente ubriaco, i ragazzi mi lasciarono con un taxi davanti al cancello verso l’una del mattino. Quella notte non me la so spiegare, da quel momento che il taxi si allontano e tutto resto in silenzio era come non essere da solo e fu cosi. Non riuscivo ad arrivare alle scale, nel cercare le chiavi di casa in tasca mi sentivo trattenere, mi giravo e tornavo indietro pensando di essere con qualcuno, davo due passi e mi sentivo tirare per i pantaloni, mi sforzavo ad andare avanti e mi sentivo tirare per la camicia.

Ero talmente ubriaco che mi sembrava di ballare con qualcuno o qualcosa che non voleva che mi allontanassi, qualcosa che mi faceva stare li vicino al cancello, vicino al teschio di Carlos. Ma al posto del candelabro a forma di Teschio di Carlos c’era solo il buio, forse la vecchia cornacchia della mia vicina aveva pagato qualcuno per togliere da lì l’altare con il Teschio, prendo dalla mia tasca uno accendino, mi faccio luce ed il teschio era ancora lì, mi avvicino a quel pezzo di ossa, mi chiedevo quanto vecchio fosse, notavo il bicchierino ancora con del liquido ma la sua candela spenta.

Non so perché ma accessi la candela e ho sentito un senso di solitudine e mi vidi come il vecchio Carlos, solo nelle sue credenze e le sue idee. Dopo aver accesso la candela del teschio riuscì a salire le scale ed entrare nel mio alloggio. 

Ero solo ubriaco” … mi dicevo al giorno dopo, ma dentro di me mi aspettavo di non tornare a casa mai più cosi tardi la sera e soprattutto da solo. Una paura che mi tenevo dentro, che mi faceva ridere avvolte dello stupida che poteva essere questa situazione . “Ero solo ubriaco” Mi ripetevo … e allora perché adesso sono qui fuori seduto vicino al cancello di casa mia senza sapere cosa fare? 

Come quella sera anche oggi ho fatto tardissimo, sono qui da solo, sul teschio ancora il lume è accesso, ma ho notato che il bicchierino è vuoto, Carlos non gli faceva mancare mai la sua luce e il suo bere al teschio… adesso io cosa devo fare? 

Non sono ubriaco … e vorrei tanto esserlo, ho solo studiato e lavorato fino a tardi ed è da mezz’ora che sono seduto fuori dal cancello, e ancora devo decidere se entrare a casa e affrontare da sobrio  qualcosa che poteva essere o no una fantasia da ubriaco, o andare a cercare qualcosa da bere per il Teschio.

Mi metto in piede e do un’altro sguardo al Teschio del vecchio Carlos, la fiamma della candela danza ed il gioco di ombre da espressione a quel antico pezzo di ossa. Non sono ubriaco … e vorrei tanto esserlo … Decido di andare a cercare un negozio, c’è n’è sempre uno aperto, espero di comprare il liquore giusto, “Pisco” certamente, espero di avere abbastanza soldi è pure cara la bottiglia … o meglio al BAR !!! solo due bicchierini , uno per me l’altro per … incredibile, sono all’università mi manca un anno per laurearmi da Ingegnere Informatico e mi ritrovo solo nella notte con un problema la quale unica soluzione che ho, è quella di offrire da bere a un Teschio. 

(*Pisco=Tipo di grappa peruviana)